15 Feb Aggiornamenti di febbraio sulla situazione del Tigray
Nel mese di febbraio 2022 alcuni passi sono stati fatti:
- i primi voli con medicinali e aiuti sanitari della Croce Rossa e dell’OMS sono stati fatti atterrare a Mekelle. Il fabbisogno resta ancora ampiamente non soddisfatto, con gravi carenze nelle strutture sanitarie distanti dalla capitale regionale, non raggiungibili a causa della mancanza di carburante (dalla scorsa estate non sono ancora stati autorizzati i rifornimenti). Oltre ai medicinali, servono urgentemente integratori per la denutrizione, che attualmente colpisce il 71% delle donne in gravidanza o allattamento ed i bambini. Leggi il comunicato dell’ OMS . Lo stesso ospedale statale Ayder di Mekelle – il più importante del Tigray – non riceve però budget nè stipendi dallo scorso luglio. L’amministratore delegato dichiara: “Manca tutto, cibo per i pazienti, biancheria, detersivi, igienizzanti ecc. Dobbiamo chiedere l’elemosina per mantenere in funzione l’ospedale”
- il Governo etiope ha stato revocato lo stato di emergenza (leggi approfondimento della LUISS) , che autorizzava arresti ed incarcerazioni senza mandato, coprifuoco e chiamata alle armi dei cittadini
Nella quotidianità la situazione della popolazione ad Adwa rimane tragica: niente cibo, niente medicinali, niente telecomunicazioni nè carburante nè servizi bancari. Nelle zone di confine si continua a combattere, a scappare o a morire di fame (leggi il report di Avvenire )
Il vescovo di Adigrat è riuscito ad inviare un nuovo comunicato: “invitiamo ufficialmente ad esprimere la vostra solidarietà a favore delle persone sofferenti e a esercitare una pressione pacifica e tangibile per la cessazione di questa guerra genocida. Dal canto suo l’Eparchia di Adigrat riconferma piena solidarietà, preghiera e opere di carità”.
I danneggiamenti subiti dai bombardamenti alle fabbriche ed alle abitazioni non sono recuperabili nel breve periodo, nè soprattutto i danni fisici e psicologici su chi ha subito violenza: leggi la testimonianza dell’infermiera che cura le donne vittime di violenza, indicata tra le 100 donne più rappresentative del 2021 dalla BBC.
Se potessimo dare voce alle missionarie ad Adwa, ai nostri medici ed infermiere, ci racconterebbero storie analoghe, decisioni difficili su chi assistere in mancanza di medicine per tutti, morti a cui hanno dovuto assistere impotenti… Ma tuttora non hanno voce, ci impegnamo noi a non farli dimenticare nè far loro mancare tutto quello che è nelle nostre possibilità fare!
Purtroppo il desiderio di vendetta ha portato gli stessi combattenti tigrini a prepetrare le stesse violenze sulla popolazione amhara la scorsa estate: sono stati documentanti stupri, uccisioni, saccheggi nella nuova relazione di Amnesty International (leggi)
Almeno una buona notizia per l’ospedale di Adwa però possiamo darla: tramite il Banco Building, sono arrivate in donazione da SEA – Aeroporto di Malpensa – 4 ambulanze da inviare. Saranno preziosissime e verranno condivise con le poche strutture sanitarie locali funzionanti. Purtroppo le importazioni in Tigray sono ancora in fase di stallo, speriamo di cuore che la situazione si sblocchi per poter consentire alle missionarie e agli operatori sanitari di portare aiuto alla popolazione con strumenti adeguati!