11 Dic Collaborazione e speranza: due mesi al servizio della comunità di Adwa – Testimonianza del Dott. Giuseppe Marinaro, Presidente ASPOS
Al ritorno da Adwa voglio condividere con voi quello che è stato fatto dai numerosi volontari che dal 25 settembre al 30 novembre che si sono avvicendati in Ospedale.
I gruppi erano cosi formati:
Primo gruppo composto da : Carolina (fotografa e collaboratrice Amici di Adwa), Marina (medico di Medicina Generale), Roberta (dentista), Silvia (direttrice ufficio Amici di Adwa), Nadia (coordinatrice delle Professioni), Luciana (coordinatrice Ostetrica), Ludovica (giovane medico alla sua prima esperienza in Missione), Cecilia (Memores Domini con incarico di coadiuvare Suor Laura nella organizzazione della Scuola di Scienze Infermieristiche).
Secondo gruppo composto da: Landino e Giuseppe (ortopedici), Gioia (anestesista), Giovanni (infermiere di Sala Operatoria), Andrea (radiologo), Paolo (tecnico radiologo), Rino (chirurgo e medico dell’emergenza), Leda (addetta alla logistica e all’organizzazione), Romeo (grande amministratore ma anche esperto e appassionato di agronomia e giardinaggio), Jack (esperto amministratore), Vittorio (medico di Laboratorio Analisi), Loredana (addetta alla logistica), Giuseppe (cardiologo).
Terzo gruppo composto da: gruppo di Oculisti, Optometristi e Ottici volontari dell’Associazione AMOA, Rodolfo (medico di Medicina Generale), Tiziana (radiologa).
Nell’ultima settimana è arrivato anche Alberto, neurologo.
Tutti i volontari si sono impegnati nei periodi in cui sono stati presenti a collaborare con i colleghi locali condividendo le diverse attività assistenziali e organizzative che si sono succedute nella seguente modalità :
Nadia , Luciana , Cecilia si sono impegnate a dare indicazioni al personale infermieristico riguardo l’organizzazione del lavoro (osservanza delle consegne, conservazione della documentazione sanitaria di ciascun paziente). Inoltre hanno collaborato con Suor Laura al progetto sull’organizzazione della Scuola di Scienze Infermieristiche, e ad aiutare Suor Pauline nelle diverse attività quotidiane.
Marina e Ludovica sono state presenti e hanno prestato la loro preziosa opera negli ambulatori del Reparto di Emergenza al fianco dei colleghi locali.
Roberta da esperta dentista ha eseguito più di 200 interventi di estrazioni dentarie e di igiene orale oltre ad aver fatto formazione a un’ infermiera come assistente alla poltrona e addetta a eseguire l’igiene orale.
Carolina ha documentato con video e foto la realtà che si vive in ospedale e fuori di esso ai fini di realizzare tutto il materiale per le campagne di raccolta fondi per Amici di Adwa, Silvia ha valutato lo sviluppo dell’Ospedale e eventuali necessità da riportare al consiglio.
Landino, Giuseppe, Gioia e Giovanni hanno costituito un Team straordinario visitando pazienti adulti e bambini con problemi ortopedici o con esiti di ustioni le visite sono state circa un centinaio e 25 gli interventi , alcuni anche complessi.
Andrea e Paolo si sono impegnati nell’esecuzione di radiografie per 143 pazienti e di ecografie per quasi un centinaio di pazienti; inoltre hanno continuato l’addestramento di un infermiere all’uso dell’apparecchiatura radiologica, Rino si è impegnato a visitare i pazienti ambulatoriali affiancando i giovani colleghi locali che hanno potuto apprendere come affrontare e trattare lesioni traumatiche come le ferite. Leda si è dimostrata come sempre preziosa nell’organizzazione dei soggiorni dei vari gruppi organizzando i trasporti dall’aeroporto di Axum ad Adwa e viceversa, la sistemazione nelle stanze i rapporti con il personale
locale. Romeo in un mese ha cambiato l’aspetto della missione sistemando i viali, i giardini e le aiuole potando tagliando e seminando. Il suo è stato un lavoro importante perché l’ impegno che ha dimostrato sistemando le piante e collaborando con Giovanni nella valutazione di cosa seminare e dove farlo ha evidenziato tutto l’entusiasmo e la volontà di aiutare a migliorare le condizioni di vita degli abitanti di Adwa.
Jack ha trascorso tutta la sua permanenza ad analizzare i bilanci dell’Ospedale, a fare proiezioni e poi di condividerle con Suor Laura e alcuni di noi,Loredana si è resa utile come sempre nel controllo delle necessità di cui aveva bisogno il gruppo, Vittorio nel suo regno ,il Laboratorio, è riuscito a scoprire parassiti a darci motivazioni sui risultati di alcuni esami oltre a diagnosticare un gran numero di casi di Malaria, Giuseppe si è reso disponibile a collaborare con i colleghi dell’emergenza facendo consulenze cardiologiche (eseguiti una quindicina di elettrocardiogrammi) e a supportarli nell’attività ambulatoriale.
Infine i colleghi di AMOA hanno eseguito interventi di cataratta, molte visite e addestrato due infermiere, già in servizio presso l’ambulatorio oculistico, alla preparazione delle lenti da applicare sugli occhiali.
Rodolfo ha aiutato Giuseppe nelle medicazioni di pazienti sottoposti agli interventi dagli ortopedici e nell’attività ambulatoriale. Tiziana ha refertato le radiografie che venivano richieste e ha continuato nell’addestramento dell’ infermiere correggendo errori di proiezione o di esposizione. Infine Alberto che con calma e professionalità ha ripreso l’addestramento di un medical Officer all’uso dell’elettroencefalografo e all’invio dei tracciati per la refertazione.
Finalmente dopo aver avuto un inizio stentato negli anni scorsi possiamo dire, con orgoglio e ringraziando Alberto per la tenacia dimostrata , che è ufficialmente funzionante e attivo l’Ambulatorio di Elettrofisiologia del Kidane Merhet General Hospital.
Durante la nostra permanenza sono arrivati alcuni ospiti , la Madre generale e due consorelle dell’Ordine del Cottolengo, la Madre Provinciale accompagnata da Suor Giò dell’Ordine di Maria Ausilitrice e un gruppo di volontari di Emergency, hanno tutti visitato l’ospedale rimanendo entusiasti per la struttura , ci siamo confrontati con loro sull’organizzazione e sulle necessità tutti hanno dato la loro disponibilità a darci un aiuto ora aspettiamo le loro proposte.
Da quando descritto il bilancio al termine di questa esperienza è estremamente positivo, il clima tra tutti i volontari è stato caratterizzato dalla simpatia reciproca e alcuni che erano per la prima volta a Adwa si sono subito trovati a loro agio.
Durante la nostra permanenza abbiamo potuto costatare che la maggior parte del personale è motivata e si impegna nell’ assistenza dei pazienti, a conferma di questo è stato molto soddisfacente la condivisione di alcune procedure riguardanti l’uso apropiato degli antibiotici, l’assistenza prenatale e al travaglio -parto – nascita.
Con il contributo dell’ASPOS sono state realizzate le seguenti attività:
1) Finanziamento dell’attività di elettrofisiologia e di radiologia stabilendo un compenso mensile ai due infermieri che si sono resi disponibili a eseguire gli esami;
2) Costituzione di un Fondo monetario destinato a pagare le spese sanitarie di pazienti indigenti.
AMOA con i suoi volontari ha formato due infermiere a preparare gli occhiali prescritti ,questa iniziativa ha permesso di avviare un’attività che potrà contribuire al finanziamento di tutto quanto sarà necessaria all’Oculistica in modo da non gravare sul bilancio dell’ospedale.
Questa esperienza ci ha permesso di renderci conto di alcune criticità che rendono difficile la vita agli abitanti , la più grave e la crisi economica la moneta ufficiale etiope il birr è stato svalutata portando il cambio rispetto a un Euro di 131,37 birr questo determina un aumento non sopportabile dei prezzi.
Poi è emersa l’emergenza Malaria che in tanti anni di soggiorno in Tigray non si era mai presentata , nel periodo della nostra permanenza abbiamo registrato 80 casi dei quali un’ alta frequenza ha coinvolto bambini che sono i più fragili e che se non curati rapidamente rischiano di morire.
L’importanza dell’ Ospedale a Adwa e la necessità del nostro impegno ci è stata confermata dai ricoveri di alcuni bambini abbandonati dai genitori o orfani che hanno trovato tra il personale una famiglia , di due ragazze con esiti di traumi maltrattati dalla medicina tradizionale che sono state sottoposte a interventi correttivi da Landino e Giuseppe, ma che hanno per il completo recupero un lungo percorso riabilitativo. Infine un ragazzo paralizzato nella parte inferiore le sue giornate le trascorre in carrozzina, non ha nessuna esperienza sociale se non condividere qualche parola con altri degenti o con il personale. Questi ultimi casi sono sotto l’attenzione di Suor Laura e delle sue Consorelle che stanno cercando le modalità di inserimento presso la scuola e dando a loro una possibilità di inserimento e di iniziare un percorso di apprendimento scolastico che potrebbe dargli una possibilità di riscatto della propria vita. Mentre ci trovavamo in Etiopia ho ricevuto dall’ Ufficio “Relazioni Internazionali e Cooperazione” della Regione Veneto la comunicazione che il nostro Progetto “ 6TU Software identificazione pazienti Ospedale di Adwa sarà finanziato dalla Regione. Notizia straordinaria perché aggiunge un altro mattone alla organizzazione dell’Ospedale rendendolo più efficiente.
La programmazione per il 2025 prevede l’arrivo dei volontari dell’Associazione “Emergenza Sorrisi” dal 11 gennaio al 19 gennaio ulteriori arrivi al momento non hanno date precise.
Un caro saluto a tutti
Dottor Giuseppe “Beppo” Marinaro. Presidente ASPOS