22 Ott Giornata Missionaria – Diamo voce alle missionarie e missionari in Tigray che soffrono per fame e per malattie al fianco della popolazione
COMUNICATO STAMPA 22/10/2021
DIAMO VOCE ALLE MISSIONARIE E MISSIONARI IN TIGRAY CHE SOFFRONO PER FAME E PER MALATTIE AL FIANCO DELLA POPOLAZIONE
In occasione della Giornata Missionaria Mondiale, l’associazione Amici di Adwa desidera far conoscere le gravissime difficoltà che i religiosi stanno vivendo assieme alla popolazione etiope non raggiunta dagli aiuti umanitari nella zona di conflitto
L’associazione Amici di Adwa, che dal 1998 sostiene la missione salesiana di Adwa, attualmente nel cuore del conflitto in corso in Etiopia, esprime grande preoccupazione per le sorelle ed i fratelli che hanno scelto di rimanere in Tigray ad assistere la popolazione civile.
Da quasi un anno la regione a nord dell’Etiopia è coinvolta in una guerra che sta causando una vera e propria catastrofe umanitaria, come documentano le agenzie ONU: 5,2 milioni di persone vivono un livello di insicurezza alimentare elevato o grave (3° 4° e 5° livello della classificazione IPC).
Ma il report pubblicato oggi dall’OCHA e le notizie ufficiali che faticosamente superano il blackout informativo ci pongono ancora di più in allarme: da luglio non è permesso far entrare in Tigray carburante né medicine. Gli aiuti alimentari hanno raggiunto solo l’1% dei destinatari. Già tre agenzie umanitarie su sette hanno dovuto interrompere le distribuzioni di cibo per mancanza di scorte ed impossibilità di muoversi.
Questa settimana sono ripresi i bombardamenti aerei sulla capitale Mekelle. È stato riportato da numerose testate giornalistiche che l’esercito federale ha acquisito droni per controllare ed eventualmente lanciare offensive anche nelle zone più periferiche.
Per tutti questi motivi, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale del 24 ottobre, l’associazione Amici di Adwa richiama fortemente l’attenzione sulla terribile situazione che le missionarie ed i missionari stanno fronteggiando.
“Col blocco delle telecomunicazioni che si prolunga da tempo, vogliamo dare voce a chi non ha i mezzi per farlo e rischia la vita ogni giorno. Le suore salesiane alla Missione di Adwa stanno patendo la fame al fianco di mamme e bambini che arrivano stremati a chiedere aiuto. Stanno mettendo a rischio la loro vita per mancanza di farmaci come tutti quei malati cronici o quei feriti che non possono essere curati. Si spendono e restano al fianco della loro gente, non li abbandonano in un momento così grave… non abbandoniamoli nemmeno noi!”. Questo è l’appello accorato di Carlo Farnè, presidente di Amici di Adwa: dalla nascita della Missione di Adwa si spende per raccogliere fondi per i bambini etiopi.
In questo quadro, l’ospedale Kidane Mehret (conosciuto in loco anche come “Don Bosco”) di Adwa, costruito all’interno della missione salesiana grazie ai fondi raccolti da Amici di Adwa tra generosi donatori italiani, gruppi e fondazioni internazionali (oltre ad un importante contributo 8×1000 CEI), si sta rivelando un presidio fondamentale in un territorio dove solo il 13% delle strutture sanitarie è rimasto funzionante.
Il progetto agricolo in corso all’interno della missione, parallelamente, fornisce frutta, verdura, latte e carne internamente, coprendo per una buona percentuale del fabbisogno alimentare del personale che presta assistenza e dei ricoverati. Ma con l’aumentare degli assistiti, le quantità si fanno sempre più scarse. Ed i cereali all’esterno della missione sono costosissimi o introvabili…
La raccolta fondi per questa gravissima emergenza continua. È possibile donare su dona.amicidiadwa.org , ogni contributo può fare la differenza nel salvare una vita!
Grazie all’agenzia stampa SIR che ha pubblicato il nostro comunicato: