17 Dic Hiyab è nata affamata
Facendo ricerche su Twitter, il mezzo più utilizzato per condividere informazioni sul Tigray in questo anno di oscuramento informativo, ci siamo imbattute in un video inaspettato (clicca su questo link per vederlo): un reportage della “Tigray TV” proprio dall’ospedale di Adwa! Il servizio andato in onda mostra alcuni casi di grave malnutrizione trattati nel Kidane Mehret Hospital. Fino a quel momento, quando leggevamo sui report ONU le terribili stime sulla popolazione malnutrita, non avevamo in mente volti e voci di chi vive sulla propria pelle questo dramma. Lo abbiamo proiettato anche all’incontro fatto a Casumaro lo scorso ottobre, ed è stato un pugno allo stomaco per tutti i partecipanti…
Quel video ci pone di fronte ad una durissima realtà. Davanti ad una di quelle immagini che tipicamente capita di vedere nelle pubblicità strazianti di grandi organizzazioni umanitarie. Quell’esserino sospeso tra la vita e la morte è veramente ad Adwa, sorretta dalle mani esperte di suor Laura e di sister Pauline, mentre respira faticosamente grazie ad una delle poche bombole di ossigeno disponibili. Non sarebbe nel nostro stile mostrare immagini di questo tipo, ma purtroppo oggi la realtà che dobbiamo sostenere è questa, non possiamo nasconderla.
Trascriviamo e traduciamo per te queste testimonianze:
Questo è l’ospedale Kidane Mehret, ad Adwa nel Tigray centrale, un centro in cui vengono curate decine di bambini che soffrono la malnutrizione acuta.
Qui lavora il dott. M/Tesfay, ed è testimone di casi gravi: “In questa foto vedete Hiyab. È una dei bambini ricoverati per malnutrizione acuta. La causa è stata la grave denutrizione della mamma: non ha potuto ricevere le cure di cui aveva bisogno durante la gravidanza. Per questo Hiyab è nata sottopeso, al di sotto dei 2 kg. Dovrebbe essere in grado di succhiare il latte, ma per lei è impossibile, soffrendo di malnutrizione e difficoltà respiratorie”.
La madre racconta: “L’ho portata qui il secondo giorno. Aveva difficoltà a respirare autonomamente. È affamata. Da quando hanno chiuso le banche, non riusciamo ad accedere ai nostri risparmi per le far fronte alle necessità”.
Il dott. M/Tesfay spiega che queste sono le conseguenze della malnutrizione della madre sul nascituro. È necessario un intervento a lungo termine, possibile grazie ai donatori dell’ospedale. Il Kidane Mehret è un’organizzazione caritatevole, supportata nel trattamento della malnutrizione. Chiunque sostenga queste attività mette in salvo il futuro della popolazione del Tigray.
La seconda storia è quella di una famiglia vittima delle violenze dei soldati eritrei ad Adwa:
“I soldati eritrei hanno commesso abusi sui civili. Mio marito è venuto qui dopo essere stato testimone dei massacri nel Tigray occidentale. Ma è stato ucciso a sua volta dai soldati eritrei. Hanno ucciso anche mio padre. Quando stavano abbandonando la zona il 14 aprile, hanno ucciso anche mio fratello. Hanno ucciso tre uomini della mia famiglia! Hanno anche bruciato le nostre provviste e le nostre coltivazioni. Ora siamo alla fame, i miei bambini sono denutriti e moltissime strutture sanitarie sono distrutte.
Questi volti scarni, queste storie terribili, questi piccoli sono un esempio dei tanti casi che arrivano all’ospedale di Adwa. Tra tanti che, lontani da un centro medico, non ce la fanno, qualcuno di loro si può salvare, grazie anche al tuo aiuto!