13 Ott La luce della speranza si riaccende per l’ospedale di Adwa
Da agosto di quest’anno, con la bellissima notizia che il Ministero degli Affari Esteri – Agenzia per la Cooperazione Internazionale Italiana – ha destinato fondi per l’Etiopia sull’ospedale Kidane Mehret, si è riaccesa la luce della speranza per portare a termine le finiture e l’allestimento della seconda ala, malgrado i costi raddoppiati dopo la guerra.
Lo stanziamento contribuirà a rendere il Kidane Mehret un “Referral Hospital”, ovvero un punto di riferimento regionale che colmerà il vuoto lasciato dai gravi danni subiti dalle strutture pubbliche. Garantirà un accesso equo ai servizi sanitari essenziali e salvavita per oltre 70.000 persone all’anno. L’agenzia delle Nazioni Unite UNOPS gestirà il finanziamento.
Grazie al sopralluogo e successivo report dell’Ambasciatore e collaboratori, è stato riconosciuto il valore del progetto.
L’ospedale a regime sarà in grado di fornire assistenza prenatale a più di 7.000 donne. Sarà anche in grado di fornire servizi sanitari essenziali a più di 5.000 donne che partoriscono nell’ospedale ogni anno, un terzo delle quali si stima necessiti di un parto cesareo.
L’unità di terapia intensiva neonatale sarà inoltre in grado di assistere più di 600 bambini, mentre l’ospedale sarà in grado di trattare più di 4.000 casi di malnutrizione acuta grave all’anno.
“Questa iniziativa dimostra il forte impegno del Governo italiano nel sostenere, rafforzare e migliorare il settore sanitario in Etiopia”, ha dichiarato S.E. Agostino Palese, Ambasciatore d’Italia in Etiopia. “Attraverso il potenziamento dell’Ospedale di Kidane Mehret, vogliamo contribuire alla realizzazione di un ospedale di riferimento per tutta l’area, per garantire a tutti l’accesso alla salute”, ha aggiunto.
Come Amici di Adwa, contiamo quindi di essere alleggeriti nei prossimi mesi dei gravosi costi dell’edilizia, per poterci dedicare a pieno insieme a tutti voi donatori all’assistenza delle migliaia di persone bisognose di aiuto, cure, cibo!
Stiamo quindi lavorando affinchè il progetto finanziato comprenda quanto più necessario e urgente per la continuazione e il completamento dei lavori avviati.
Con la riapertura dei voli e dei visti dopo la guerra civile, dopo un primo sopralluogo dello scorso marzo, riprendono anche le campagne sanitarie dei medici volontari di ASPOS e AMOA.
I primi a partire saranno i medici di ASPOS (Associazione Solidale Padovana Operatori Sanitari) che come sempre, in base alle loro specialità, daranno supporto nelle visite e nelle cure affiancando e formando i medici e il personale sanitario locale.
Il gruppo è composto dal ginecologo Massimo e dall’ostetrica Patrizia, dal coordinatore del Pronto Soccorso (e nuovo presidente di ASPOS) Giuseppe, dal referente per il laboratorio analisi Vittorio, dai pediatri Mario ed Irene, dal neurologo Alberto, e dal nuovo direttore amministrativo Giandomenico. Ad accompagnare il gruppo ci saranno Leda e Loredana, occupandosi del coordinamento e della logistica assieme a Romeo. Si unirà anche Andrea, fotografo che documenterà tutto con foto e video.
In novembre partiranno poi gli oculisti e ottici di AMOA (Associazione Medici Oculisti per l’Africa), con il mandato di far ripartire l’attività oculistica. Sono previste sia l’attività medica e chirurgica, sia l’avviamento del laboratorio di ottica, che sarà l’unico della zona.
Il team sarà composto dai chirurghi oculisti Sergio Tabacchi, Nicole Balducci, Roberto Gattegna e Antonio Soyni; l’ortottista Francesca Tassinari; gli ottici Daniela Smania, Rocco Romagnoli e Domenica Farsetti; il tecnico di sala operatoria Nicola Dusi. Saranno affiancati con reportage fotografici e video da Carolina Paltrineri.
Dopo tre anni di blocco dei viaggi, sarà come ricominciare da capo… ma la tenacia dei nostri medici permetterà di ripartire con ancora più slancio!
Si stanno preparando a partire anche Enrico ed Ilario, non appena arriveranno i container con le forniture hardware dall’Italia: stanno già lavorando da qui per avviare la gestione informatica delle cartelle sanitarie e dei referti.
A gennaio sono inoltre attese nuove missioni di sanitari, con gli ortopedici e gli odontoiatri di ASPOS già ai blocchi di partenza.
Tantissime le novità quindi, che dimostrano il valore di quello che tutti assieme stiamo facendo e il comune desiderio di rialzarsi dopo due anni di blocco totale causato dal conflitto.
Ringraziamo di cuore tutti i medici e collaboratori per il loro straordinario lavoro che ci permette di sperare in un futuro migliore per la popolazione di Adwa.