24 Dic Lettera di Natale 2020 di suor Laura Girotto
Cari amici e genitori a distanza,
quest’anno trovo particolarmente impegnativo scrivervi in occasione del consueto appuntamento natalizio. La crisi mondiale che ha colpito senza esclusione di colpi (…). Abbiamo scoperto di essere vulnerabili, tutti: e questo ci costringe a rivedere le nostre priorità, a tornare all’essenziale. Scopriamo che il nostro tesoro non sono i soldi o quello che possediamo, ma le persone per cui trepidiamo, gioiamo, cerchiamo protezione.
Alla missione di Adwa i nostri collaboratori sono rimasti tutti al loro posto, accanto alla gente. Il lockdown ha chiuso scuole e attività lavorative, spostamenti e viaggi di qualsiasi tipo, perfino tra i villaggi.
Capirete come quest’anno sia impossibile per noi inviarvi la fotografia individuale di ogni vostro bambino. Il distanziamento e le normative hanno imposto a tutti di restare serrati in casa. Ci siamo organizzate distribuendo mascherine a tutti, procurando letti a castello evitando così la condivisione dello stesso letto anche tra consanguinei, consuetudine normale in ogni famiglia. Già avere un letto normale è privilegio di pochi, figurarsi averne uno personale! I nostri fabbri si sono inventati di tutto per ottimizzare i volumi degli ambienti sfruttandone l’altezza per favorire il distanziamento. Grazie a Dio, tra la nostra gente finora non ci sono stati grandi contagi, addirittura abbiamo raccomandato ai giovani di costruirsi amache sugli alberi, consuetudine tra pastori e contadini che devono vegliare sulle greggi e sui raccolti. Fornendo coperte e incoraggiandoli a stare fuori casa il più possibile, la pandemia non ha avuto gli effetti tragici che temevamo.
Il problema enorme è stato, ed è, quello del cibo. Col blocco dei villaggi la città manca delle provviste alimentari delle campagne. Abbiamo incrementato la produzione del nostro progetto agricolo che, grazie a Giovanni, riesce a regalarci frutta e verdura in abbondanza, quel tanto che basta per assistere almeno la nostra gente. Aumentato il foraggio agli animali, anche la produzione di latte sta dando un grande aiuto specialmente per i più piccoli. Abbiamo fatto squadra con un’associazione locale che si incarica di distribuire i viveri alle famiglie. Una donazione di 5.000 euro è stata fatta all’Amministrazione cittadina perché potesse garantire l’erogazione dell’acqua e dell’elettricità il più possibile.
Sono certa che, sperimentando tutti noi quanto la pandemia stia colpendo il mondo intero, vi potete immaginare cosa significhi COVID in Adwa, in Etiopia, nel terzo mondo. Abbiamo tenuto aperto l’ospedale, tutto il nostro personale sanitario è rimasto al lavoro. Senza però essere in grado di trattare pazienti colpiti dalla pandemia: le attrezzature necessarie – impianti di ossigeno, respiratori per terapia intensiva, ecc. – sono arrivati, ma restano ancora chiusi nei container per l’impossibilità di fare venire i tecnici ad installarli. I pazienti trovati positivi venivano indirizzati negli ospedali governativi di Adwa e Axum.
La scuola era chiusa da febbraio e stava riprendo gradualmente in ottobre con le classi che dovevano sostenere gli esami di stato. La riorganizzazione di tutti gli ambienti per il distanziamento e la suddivisione in turni di frequenza hanno richiesto un lavoro enorme. Gli insegnanti sono stati tutti stipendiati regolarmente anche senza poter venire alla missione. L’Etiopia non ha ammortizzatori sociali, cassa integrazione ecc. Le vostre donazioni, offerte libere, cifre delle adozioni a distanza sono state usate in modo molto ampio per riuscire a mantenere vivi non solo i bimbi che ciascuno di voi segue in particolare, ma anche i loro fratelli e genitori (molti dei quali rimasti senza lavoro).
Speriamo nell’attenuarsi di questa micidiale pandemia. Come voi ,anche noi viviamo alla giornata, mettendo come priorità assoluta la salute e la sopravvivenza quotidiana. Come discepoli di un Signore che noi siamo certi abbia in mano la storia e la nostra vita, riprendiamo il cammino ogni giorno, senza attendere miracoli, facendo di tutto per salvare il più alto numero possibile di persone.
NOI CONTIAMO SU DI VOI AMICI, CERTE CHE NON CI LASCERETE SOLI.
E VOI SAPPIATE DI AVERE UN ESERCITO DI “CASCHI BLU” DELLA PREGHIERA CHE OGNI GIORNO PARLANO DI VOI AL BUON DIO E A SUA MADRE.
BUON NATALE!
Sr Laura
NdR: La lettera di suor Laura è stata scritta prima dello scoppio della guerra in Tigray