22 Dic Mesghenna poteva morire di fame
Lo hanno notato all’ospedale governativo di Adwa suor Laura e i ragazzi volontari di TV2000.
In una camera di degenza, questo esserino infagottato in braccio al papà aveva colpito subito l’occhio esperto della missionaria per la gravità della sua malnutrizione.
Mesghenna a 4 anni pesava come un bambino di 2 mesi. Non riusciva più a deglutire nè a reggersi in piedi.
Senza una corretta reintroduzione graduale dell’alimentazione con sondino naso-gastrico era spacciato.
Preferiamo non pubblicare qui le foto del piccolo in quello stato, ma è possibile vederlo nelle riprese nella docufiction “Oh My God, andata in onda su TV 2000 e disponibile su youtube: guarda dalla puntata 16
Suor Laura ha preso subito una decisione: “viene in missione con noi”!
Il giorno successivo ha preparato vestiti puliti, una copertina, una camera all’interno della missione per ospitare il bambino ed il padre (vedi puntata 17). Assieme a Giovanni, uno dei ragazzi volontari, sono andati a prelevare Mesghenna dall’ospedale governativo, la struttura fatiscente nella quale non potevano offrire nessuna cura nè assistenza.
I primi giorni di assistenza sono stati durissimi: Mesghenna lottava tra la vita e la morte. Suor Laura ha preso il primo aereo per l’Italia per reperire i dispositivi medici necessari ad alimentarlo.
Poi grazie alle cure e all’accoglienza di volontari e suore, Mesghenna ha ripreso piano piano a deglutire, sorridere, camminare (puntata 20 inizio e finale).
Ora è meraviglioso vedelo giocare correre, è davvero un altro bambino!
Frequenta la scuola all’interno della Missione, mentre il suo papà lavora lì al progetto agricolo.
E grazie all’adozione a distanza di Giovanni e della sua famiglia, non soffrirà più la fame…
Questa storia è entrata anche a far parte del libro “Non esistono piccole storie“, scritto da Johannes Buckler (pseudonimo con cui pubblica racconti su Twitter, Vanity Fair, Il Corriere della Sera), assieme ad altri racconti su uomini, donne e bambini cui la Storia ha marcato in maniera indelebile la pelle e le vicende personali.
Edito da People, il libro ha un’altro obiettivo meritorio: i diritti d’autore sono devoluti a favore del progetto “Un ospedale per Adwa”! Grazie di cuore al generoso e misterioso autore!
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