10 Ott Storie di amore a distanza – terza parte
Ecco altre preziose testimonianza condivise, grazie di cuore ai genitori a distanza!
Una sera, davanti alla tv, mi sono soffermata a guardare un’intervista a Suor Laura Girotto, che ancora non conoscevo…la vedevo mentre, camminando nella missione, parlava della vita che si svolgeva in quell’area…ne fui molto colpita. In particolare ricordo due momenti: il primo, quando un bimbo di due o tre anni piangeva, solo, seduto in un letto dell’ospedale. Suor Laura si avvicinò, si sedette al suo fianco e gli fece qualche coccola…il piccolo smise di piangere e suor Laura disse: “Vedete? Questi bambini hanno solo bisogno di calore umano, di affetto”. In quel piccolo mi sembrava di vedere i miei figli. Piansi. Ma non potevo fermarmi a quell’intensa emozione del momento. Quello stesso dolore doveva portarmi a fare qualcosa, ho pensato fosse inutile piangere e poi cambiare canale, come troppo spesso si fa… Il secondo momento fu quando suor Laura disse “Qui la vita non vale niente”. Qui la vita non vale niente…qui la vita non vale niente…come si fa a girarsi dall’altra parte? Ne parlai con mia madre, che subito si unì a me nel sostenere un’adozione a distanza…ed ecco che ora sappiamo che una bimba va a scuola con il nostro piccolo aiuto . Certo non è molto, ma una goccia nel mare che speriamo contribuisca a migliorare la vita di quella bimba e della sua famiglia.
Una “mamma a distanza” anonima
E’ proprio vero che non bisogna fermarsi alla commozione o emozione del momento, fare qualcosa nel proprio piccolo è fondamenta, insieme possiamo davvero fare la differenza!
Luisa, che non ha dismestichezza con l’e-mail, ha voluto dettarci al telefono questa piccola testimonianza:
“Grazie all’adozione a distanza, ho provato la gioia di avere una figlia femmina che il buon Dio non mi ha mai affidato.”
L’adozione a distanza può rispondere a desideri e bisogni molto personali, ognuno la vive a modo suo, ognuno è speciale e unico nel vivere un gesto così generoso, è questo il bello!
Ecco una testimonianza di amici che dal primo momento sono stati accanto a suor Laura e non l’hanno mai lasciata sola… grazie!
Non ricordiamo esattamente la data dell’incontro ma fa durante una delle prime visite di Suor Laura presso la nostra parrocchia di Penzale a Cento; aveva con se un fagottino che avvolgeva una piccola creatura, l’aveva portata con sé da Adwa perché necessitava di cure. Mio marito la vide e fu come un folgorazione, capì che dovevano essere aiutate e non solo a parole ma concretamente e quindi accettammo di entrare a far parte di questa grande famiglia.
Suor Laura ci spiegò che adottando un bambino a distanza aiutavamo anche la sua famiglia e che la cifra mensile che ci impegnavamo a versare era per loro un aiuto importantissimo, per noi era magari solo una piccola rinuncia a qualche divertimento ma per loro era Vita!
Ogni anno successivo Suor Laura ritornava da noi in Parrocchia e ci mostrava i progressi della Missione attraverso foto e filmati… era incredibile quello che ogni anno riusciva a fare… vedere quei bambini dapprima coperti solo di stracci, scalzi e poi un po’ alla volta vestiti con abiti puliti, con i grembiulini, giocare in cortile andare a scuola… diventare a loro volta insegnanti…
Aveva proprio ragione Suor Laura quando diceva che bisogna innanzitutto cominciare ad educare i bambini perché il futuro è nelle loro mani.
Le loro madri e le donne del villaggio avevano la possibilità di ricevere le più elementari nozioni di igiene personale e le prime cure e imparare un po’ alla volta una lavoro di sartoria…
Quando guardiamo adesso la Missione tutto ciò sembra un lontano ricordo… vedere oggi come tutto è cresciuto in modo così ordinato e ben organizzato; ogni volontario passato per Adwa ha lasciato un dono di sé, questa è la grande forza dell’amore.
Non ci sono parole per descrivere il Miracolo – noi pensiamo sia un miracolo – della Missione di Adwa.
Tutte le volte che possiamo portiamo a conoscenti ed amici l’esempio di Adwa, di cosa sia possibile fare quando tutte le risorse vanno nella giusta direzione, come aiutare a crescere la popolazione nei luoghi di origine con le opere, le conoscenze e gli strumenti necessari.
Noi continuiamo a crederci e Vi ringraziamo per tutto quello che fate giorno dopo giorno.
Mauro e Paola