25 Dic Tebe – nascere non vedente ad Adwa
Autunno 2014
Suor Laura sta incontrando tutte le famiglie sostenute grazie alle adozioni a distanza. In Missione ci sono i medici volontari italiani che prestano assistenza sanitaria. Carolina documenta sapientemente tutto con le sue foto.
Arriva una donna dallo sguardo triste, allatta la sua neonata sapendo che sarà l’ultima volta… ecco la storia.
Carolina Paltrinieri, su facebook, pubblica di getto questa terribile testimonianza:
«Un giorno e mezzo di macchina per arrivare ad Adwa… Le hanno detto che ci sono dei medici italiani. È madre di 2 gemelli di 3 mesi… Maschio e femmina…. La piccola è cieca e con una malformazione alle anche…. Una donna in lacrime che rischia di essere abbandonata dal marito… Ti guarda negli occhi, ti lascia cullare e lavare le sue creature… Poi con voce strozzata ti chiede: “Posso lasciare qua la femmina? Altrimenti mio marito mi caccia…
Questa è una di quelle frasi che una donna, una madre, non dovrebbe mai esser costretta a pronunciare… Ma se in Africa, dopo che hai già tre bambini, partorisci due gemelli, di cui una femmina è cieca, “quest’errore” ti viene rinfacciato senza criterio né pudore dal marito che non hai scelto».
Qualche settimana dopo, suor Laura ci scrive con gli auguri di Natale 2014:
Cari amici della Missione,
quest’anno, come augurio natalizio e come ringraziamento per quanto fate per la gente di Adwa, vi regalo la storia di Tebe, l’ultima “figlia” che la Provvidenza ci ha donato.
La mamma, ragazza di villaggio, è stata data in moglie ad un giovane uomo analfabeta, dal quale ha già avuto tre figli. L’ultima gravidanza è stata gemellare e sono nati un maschietto ed una femminuccia, quest’ultima è cieca.
Il padre, sfruttando il diritto trasmesso dagli antenati, ha rifiutato la piccola, ordinando alla moglie di disfarsene.
Lei è tornata da sua madre con i gemellini, ancora lattanti, ed ha chiesto aiuto: non voleva abbandonare o uccidere la sua creatura. Sono andate assieme dalle Suore di Madre Teresa, che però non hanno potuto inserire la neonata nel programma di adozione internazionale a causa di veti governativi.
Alla fine sono arrivate da noi, nel periodo in cui i medici volontari di Padova stavano operando all’interno della Missione.
Le creature sono state visitate e i medici hanno notato il loro evidente stato di denutrizione, dovuto a una quantità insufficiente di latte materno. La donna, piangendo, ci ha implorate di tenere la bimba, per poter tornare a casa dagli altri tre figli col gemello.
Si è riunito un “consiglio” della comunità, con le suore e i volontari. Il sentire comune è stato che, rifiutando, saremmo divenuti complici di un infanticidio: alla mamma non sarebbe restata altra scelta che abbandonare la piccola per strada e… ci avrebbero pensato le bestie selvatiche.
La decisione è stata di prendere in affido Tebe e crescerla fino alla maggiore età. I volontari hanno scelto di tassarsi su base mensile, 10 € ciascuno, per aprire un piccolo conto corrente a suo favore. Abbiamo trovato una brava mamma affidataria che già ha quattro dei nostri orfani. Con l’Ufficio Affari Sociali e il Tribunale dei Minori abbiamo fatto firmare la documentazione necessaria ai genitori, dunque Tebe è diventata parte della nostra famiglia. La madre, prima di lasciarla, ci ha implorate di permetterle di allattarla ancora una volta. Le fotografie che riportiamo documentano tutto questo.
Con tutta la comunità, suore, collaboratori laici, orfani a noi affidati, abbiamo festeggiato questa nuova vita con una torta casalinga ed una serata in allegria. Tebe ha bevuto un intero biberon di latte, ha avuto una piccola colica gassosa (non è abituata a mangiare!), poi si è addormentata beata, senza svegliarsi neppure mentre noi facevamo a turno per prenderla in braccio e coccolarla un po’.
Il futuro di Tebe? Anzitutto É VIVA, PROTETTA E AMATA.
Trascorrerà da subito le sue giornate nella scuola materna assieme alla nuova mamma, per avere tanti stimoli sonori e di socializzazione, faremo di tutto per farle frequentare la scuola per ciechi di Addis Abeba, e magari il futuro corso per fisioterapisti nel nostro nuovo ospedale…
Quanto state donando, cari amici, sarà anche a beneficio di Tebe: adesso è un po’ figlia vostra, come lo sono tutti i bambini della Missione ai quali ogni anno regalate un pezzetto di vita. Sia questo il nostro augurio di Natale! La fotografia di questa mamma che l’allatta per l’ultima volta ci sembra quella di una Madonna Natalizia, ma anche una Madonna crocifissa perché’ costretta a perdere una figlia che lei ama con tutto il cuore. Grazie perché, nonostante la fatica che abita anche la vostra vita, lasciate spazio nel cuore per tutte le “Tebe” che il Signore ci manda.
Per questo possiate essere benedetti!
Sr Laura e comunità
Oggi Tebe cresce coccolata dalla madre affidataria e da tutto il personale della Missione di Adwa, sostenuta dall’adozione a distanza.
Nel video la vediamo ballare felice assieme ai volontari estivi!